Ex Mulino Luiselli

L’Ex Mulino Luiselli può diventare un fiore all’occhiello per la nostra comunità, migliaglia di metri quadri da destinare ad attività socio-culturali.
Un esempio di archeologia industriale ed al contempo un convento cinquecentesco scrigno di pregevoli affreschi. La sua storia inizia come struttura conventuale e religiosa e cosi prosegue fino alla prima metà del XIX secolo.
Dopo varie vicissitudini viene venduto dalla famiglia Caetani, passando di proprietà in proprietà, fino ad arrivare alla famiglia Luiselli che lo amplia e lo destina, negli anni 30, a mulino. Negli anni ‘70 il mulino fu dismesso e la struttura abbandonata all’inesorabile degrado frutto dell’incuria e del tempo.
Nel 1992 la proprietà presentava un progetto che ne prevedeva la demolizione, per la realizzazione di un centro commerciale. Questa follia fu scongiurata grazie all’intervento del WWF locale che nell’Aprile del 1993 chiese alla soprintendenza dei beni Architettonici di vincolare l’immobile.
Fu cosi che nel Febbraio del 1994 il Ministro per i Beni Culturali appose il vincolo sull’immobile, concedendoci di averlo ancora qui oggi sano e salvo.
Negli anni a seguire sono state molteplici le proposte progettuali avanzate dalla proprietà ma tutte volte, per lo più, ad aumentare la capacità edificatoria delle aree ad esso limitrofe, tra l’altro coincidenti con “l’orto dei Frati” ad Est della struttura e con il “giardino della rimenbranza” ad ovest.
L’ultimo strumento urbanistico varato per questa area, privo del necessario parere della soprintendenza, ha concesso incenti cubature da realizzarsi a ridosso della struttura storica, nonché la cessione gratuita del bene alla comunità.
Questo è attualmente lo stato dell’arte ossia un edificio da acquisire gratuitamente che non possiamo annettere al Patrimonio dei beni Comunali perché rappresenta un costo (per consolidamento, sicurezza e riuso) non ammesso dai vincoli del Patto di Stabilità, ed un’area ormai investita di un diritto edificatorio tale da ledere la statica, la veduta e l’utilizzo dell’immobile.
Cosa vogliamo fare?
- Rivedere le proposte progettuali approvate per l’area in oggetto.
- Liberare le aree a ridosso dell’edificio dalle ingenti cubature previste dislocando il diritto edificatorio concordato altrove.
- Produrre progetti e programmi volti all’ottenimento di fondi Europei per il restauro ed il riuso dell’immobile.
- Coinvolgere nella fase progettuale ed amministrativa i soggetti civici che negli anni hanno prodotto proposte architettoniche e di utilizzo investendo le loro energie per la tutela e la promozione dell’immobile.